Letterature dal Fronte

Associazione culturale

Boris Pahor ha ripercorso il lungo, doloroso viaggio della sua giovinezza spezzata dalle violenze dei lager nazisti , ai circa duecento studenti riuniti nella sala degli incontri del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico a Duino, il 27 aprile 2009.

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Per iniziativa dell’Associazione culturale LETTERATURE DAL FRONTE ,tre classi dei licei di Cassino:il San Benedetto, il Pellecchia e il Varrone, insieme ad una classe del liceo scientifico di Trieste, Galileo Galilei e studenti del Collegio internazionale di Duino, avevano letto nel corso dell’anno, l’ultimo libro di Boris Pahor pubblicato in Italia “Necropoli” ed hanno accolto con entusiasmo la proposta di incontro con l’anziano autore, che a sua volta è stato felice di accogliere l’invito a parlare a tante giovani menti.


La scelta del Collegio del Mondo Unito di Duino è stata favorita dal Presidente del Collegio, l’ambasciatore Gianfranco Facco Bonetti che ha messo a disposizione strutture e mezzi per organizzare l’incontro e , nel suo discorso di saluto, si è detto felice di ospitare una simile iniziativa.

Il Segretario generale dell’Associazione, Clara Abatecola, nella sua breve introduzione ha spiegato il motivo di questo incontro, così strettamente legato alle attività che LETTERATURE DAL FRONTE, sta svolgendo sul territorio di Cassino da oltre quattro anni, sia attraverso il Premio che attraverso manifestazioni che sottolineano il rispetto dei diritti umani ed ha auspicato che sul territorio di Trieste possano verificarsi altre manifestazioni di incontro tra giovani studenti, grazie anche alla nascita di una nuova associazione “Radici e Futuro”, coordinata da Laura Capuzzo, che tra gli obiettivi pone anche uno stretto rapporto con l’Associazione culturale ciociara.

pahorGiorgio Pressburger, membro del Comitato scientifico del “Premio internazionale città di Cassino LETTERATURE DAL FRONTE,” ha presentato Boris Pahor che per oltre due ore ha stabilito un fitto colloquio con gli studenti, attraversando col ricordo le dolorose vicende, riprodotte nel suo libro Necropoli con quella intensità e coraggio che lo rendono indimenticabile e lo accomunano a Primo Levi e ad Imre Kertész, quest’ultimo il primo dei premiati dal premio istituito nella città di Cassino e testimone del Premio stesso.


“E stata un’esperienza indimenticabile”, ha detto la professoressa De Mattei, che accompagnava insieme ad altri colleghi, gli studenti di Cassino, ed in realtà sarà proprio difficile , per chi ha assistito a questo incontro, dimenticare questa figura scarna , dal viso incavato dai capelli canuti sulle spalle, ma dalla vivacità di un giovane ventenne, dall’arguzia pungente e diretta, dalla parola vivace , incisiva ed evocativa.

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